Chi siamo
Unica associazione di questo genere in Europa, fu fondata nel 1946 a Roma da Carla Orlando Garabelli che aveva conosciuto da vicino, negli Stati Uniti, la "League of Women Voters".
Il fine di Carla Orlando e del gruppo di donne di diversa formazione politica che le si affiancarono fu quello di "acquisire e far acquisire maggiore coscienza politica" (dal primo articolo dello Statuto) agli elettori e soprattutto alle elettrici che ottennero, proprio nel 1946, il diritto di voto.
Oggi le associazioni aderenti, sparse in tutta Italia da Trieste a Marsala, continuano l'impegno di sempre a favore della partecipazione al voto, favoriscono il dialogo con le forze politiche e si dedicano alla riflessione ed alla formazione sui temi grandi e piccoli legati alla qualità della vita ed alla giustizia sociale per una valorizzazione della persona in un contesto di civile convivenza. Particolare attenzione è dedicata al problema delle pari opportunità tra donna e uomo in una realtà in rapidissima, sostanziale trasformazione.
L’Ande è una associazione-organizzazione politica ed apartitica, che vanta 60 anni d’impegno civile (nasce nel 1946), di storia e di battaglie per l’elettorato.
Abbiamo una visione femminile e plurale dei problemi.
Crediamo nell’impegno delle donne, ma crediamo anche nell’impegno della società, che è costituita da una componente femminile del 52% dell’intero corpo elettorale.
Siamo convinte che occorra rafforzare la classe dirigente italiana, con una vasta componente femminile, ma siamo altresì consapevoli che occorra più in generale formare e rafforzare la classe dirigente, in tutte le sue componenti nel nostro paese.
Siamo dalla parte degli elettori, in particolare di quei cittadini e cittadine che credono nella necessità di esprimere un voto consapevole, libero, indipendente, maturo.
Rappresentiamo una fetta di società civile, appartenente alla borghesia produttiva, che per sua natura dovrebbe far parte della classe dirigente.
Difendiamo il diritto-dovere della cittadinanza attiva, soggetto portatore di istanze e di richieste di democrazia partecipativa.
Non apparteniamo ad alcun partito e questo ci rende più libere dei nostri convincimenti, ed al contempo, nella società emozionale in cui viviamo, questa libertà è assai difficile da far comprendere.
Siamo presenti in tutte le regioni italiane. Esprimiamo una forza elettorale consistente.
Abbiamo un notevole patrimonio complessivo di socie, che si arricchisce dell’indotto che esse stesse determinano con la loro azione.
COSA FACCIAMO
Il nostro modo di operare è pertanto ispirato ad una visione laica, anti-ideologica della società e della politica.
Quirinale 1986, la fondatrice dell’ANDE Carlotta Orlando illustra al Presidente Cossiga i quarant’anni dell’Associazione[/caption]
Discutiamo in pubbliche assemblee delle tematiche fondamentali che coinvolgono la polis, ragionandone insieme ad esponenti di partiti e di studiosi dei processi socio-politici di ogni orientamento, con l’obbiettivo di formare opinione, di fare brainstorming della borghesia.
Ci serviamo dei media ed in particolare del mezzo televisivo (in alcune regioni abbiamo rubriche fisse Ande), che è oggi uno dei mezzi più efficaci per orientare il pensiero, tra i più capaci di dare visibilità.
Partecipiamo a progetti comunitari, con finalità riconducibili alla necessità di formazione di cultura politica, convinte come siamo che far politica non sia un mestiere, bensì un servizio, che non sia improvvisazione, approssimazione, o carriera, bensì studio, elaborazione, confronto, preparazione.
Questi sono i valori che riguardano le nostre tematiche nazionali e quelle più strettamente legate al territorio. In tal senso abbiamo preso posizione più volte nel passato: dalla necessità di riconoscere il peso e il valore dei consumatori, alla grande opportunità che rappresentava allora e rappresenta oggi il costituirsi dell’Europa Unita, alla riforma elettorale, per la quale fummo soggetti attivi di raccolta delle firme per il referendum di Segni, all’impegno su tutto il territorio nazionale per la modifica dell’articolo 51 della Costituzione, che poi passò in modo non completamente soddisfacente, ed altro ancora…
La nostra mission è da oltre 70 anni la medesima: brain storming, moral suasion, interventi attivi, protagonismo positivo nel contesto politico-economico della società civile italiana. E oggi, più che mai, la sentiamo necessaria, in questo difficile contesto della nostra realtà sociale.
La classe politica italiana è assolutamente lontana dal paese, non ne comprende gli umori e le necessità, non presta orecchio alla realtà, non vede, è autoreferenziale e si compiace di esserlo.
La legge elettorale con cui abbiamo espresso il nuovo Parlamento, ci ha regalato una folle ingovernabilità, a prescindere dalla maggioranza, che ne è uscita dalle urne.
Questo sistema elettorale non garantisce governi stabili, maggioranze compatte e quel che è peggio, ignora la partecipazione dei cittadini nella selezione della classe dirigente politica.
Negli ultimi anni il mondo ha vissuto un cataclisma, della cui portata non sono certa il nostro paese abbia coscienza, o voglia prendere coscienza.
Sarebbe troppo lungo, in questa sede, analizzare tecnicamente i passaggi della catastrofe finanziaria a cui abbiamo assistito.
I risultati sono recessione, cento milioni di nuovi poveri, rallentamento dell’economia, dello sviluppo, e probabilmente dei paesi emergenti.
Siamo di fronte ad una svolta mondiale, i cui equilibri sono cambiati.
Oggi i problemi sono far ripartire l’economia, l’enorme problema ambientale, la sopravvivenza dell'Europa e dell'Euro, gli equilibri mondiali diversi. Come e se il nostro paese sarà in grado di uscire dalla recessione e far ripartire il lavoro.
Io credo che in questo contesto ancora una volta il ruolo dell’ANDE sia primario.
Come corpo intermedio della società civile, ha il dovere di essere presente in questo momento storico.
Saremo vigili, attente, giudici e propositive come facciamo e abbiamo fatto in oltre sessant’anni di nostra storia.
Oggi, come allora, saremo antesignane e protagoniste del cambiamento, per il progresso civile del nostro paese.